venerdì 4 agosto 2006

Ecco...


Come di rado mi tocca battagliare con me stessa, volendo mentenere i denti stretti, il pugno chiuso, la pancia in tensione, la schiena dritta, lo sguardo alto, come sempre lottando per mantenere gli occhi asciutti in quelle rare occasioni in cui la tristezza riesce a raggiungermi.


Ecco che oggi...durante tutta la giornata ho avuto un tiranno bisogno di trovare un momento di infinita solitudine per poter appoggiare la testa tra le mani e far caso a questa necessitá di piangere che ormai, a quest' ora sta svanendo, dopo aver sperato vanamente che arrivasse quell' istante-luogo lontani da ogni esistenza che non solo la mia.


Si cerca (cerco) un nascondiglio, una tana scura, fuori da qualsiasi sguardo, lontana da qualsiasi possibilitá d' interrogazione, come sempre, come un cane che si rannicchia in un angolo a leccarsi le ferite e che ringhia a chiunque si avvicini.


Per questo mi ripeto "lasciatemi in pace" benché nulla mi sia stato fatto.


Devo trovare un nascondiglio per poter finalmente liberare queste lacrime, l' unico elemento estraneo al mio pensiero e dotato di materia che mi collega con te, il pianto.


So bene che é solo un battito, che sparirá per lasciare di nuovo il trono ai pensieri, ai ricordi, ai sogni, un emozione che ogni tanto, come ora, tornerá per mantenermi qualche ora come un fantasma che vaga malinconicamente nella nebbia.