Amo la bellezza e la gentilezza delle cose, della vita, nel mondo.
Anni fa, qualcuno mi diede una gran lezione, un ex fidanzato, era fisicamente la via di mezzo tra il Davide del Donatello e il Davide di Michelangelo, la copia umana di tali opere ma con un volto dai tratti piú gentili tipici del mixer tra europei e indigeni in america latina, moretto, occhi un po a mandorla e color verde scuro o miele a seconda dell' inclinatura della luce che in loro si rifletteva, pelle scura, capelli castani e un gran bel sorriso che affiorava tra le labbra che sì, eran labbra, molto diverse da quei fili sottili degli europei.
Fu per coincidenza l' eletto dal punto di vista genetico per le sue caratteristiche fisiche (unite alle mie fisiche e intellettuali) che contribuí alla fortunata combinazione in dna del frutto bellissimo, dolce e colorato che mi fu donato dalla vita, si, colui che contribuí al 50% di vita che esiste nel mio bimbo dorato.
Be questo bel giovine un giorno, guardava una bella ragazza, allorché interpellato da me sul perché dirigesse continuamente la vista in direzione della bella ragazza, mi rispose che cosí si rilassava, ovviamente in me scattó in un secondo il meccanismo di ripiegamento nella vergogna e nell' immediato approffondimento sul significato di tale frase nell' interna riflessione e mi assalí un sentimento di grande rispetto nei confronti suoi. Un click suonó in me, prendendo consapevolezza di un concetto che mai avevo visuallizzato, questo riguarda l' intimitá della percezione di ció che si trova bello, quanto personale sia la scelta di ció che ci piace, é vero che da sempre ci son icone che uniformizzano certi canoni estetici, ma piú dentro, nel luogo piú scuro delle pupille, in una caverna che solo noi conosciamo, vi é un punto che inconsapevolmente o no, solo noi gestiamo o abitiamo e decoriamo con statuine che solo noi possiamo raccogliere nell' immensitá di una spiaggia dove le onde continuamente portano mille oggetti.
La bellezza non é quella che ci indicano gli altri, é quella che ci viene trasmessa, é quella che riesce ad entrare in noi con gentilezza, senza volerlo noi, senza volerlo lei o il suo emissore ma che peró ci fa dire grazie senza emettere parola.
Ho sempre amato la bellezza, la dolcezza, la gentilezza, le piccole e grandi esplosioni di questi aggettivi, che stanno ovunque.
Ecco perché spesso, ora che la tecnologia me lo permette, mi diletto per ore a mettere una parola qualsiasi su google-images e a passeggiare col mouse nelle sue gallerie, incredibilmente delle volte trovo fotografie o disegni che non hanno niente a che fare con la parola, per cui ogni parola puo darci belle sorprese.
Ecco che la parte piú buia delle mie pupille si illumina davanti al tutto e che gente anonima mette in rete e io ne faccio una disordinata raccolta in cartelle disseminate su questa finestra che da a una scatola chiusa e aperta al mondo.
Ecco che desiderando l' eternitá, rivolgo insistentemente e consapevolmente il mio sguardo e quello di una camera fotografica sul mio bel bimbo dorato.
Il Davide di Morelia.