Credo di capire il perché dei miei dubbi, devo prendero questo spazio come un dialogo non solo con me stessa ma anche con altri, visto che é un sito dove qualsiasi persona puo leggere ció che altri scrivono, non é che ció mi arrechi disagio, ma mi serve ad identificare il prisma sotto il quale inquadrare tale spazio. Un block notes vero, mi da sempre la garanzia dell' assoluta intimitá, anche se nei miei block notes di carta passati non ho mai scritto cose segrete.
Qua, sapendo che qualcuno leggerá, non so se sono mi venga di vertire i miei pensieri piú intimi, anche perché manco dal vero, con gli amici di carne ed ossa, mai sono stata un libro aperto nel senso di comunicare ogni mio sentimento, ogni mio stato d' animo, preciso; sono sempre stata franca e diretta, ma non ho mai spinto il fatto di mettere in vista i miei sentimenti oltre la spontaneitá che ci danno i momenti d' incontro, di solito non racconto molto di me stessa eccetto se mi fan domande o se il discorso e la tematica lo richiedono, se mi interpellano, sono aperta a esprimere e far conoscere le mie impressioni in modo naturale, ma se no, son piúttosto discreta.
Al riguardo mi viene in mente un comportamento sociale che immagino sia diffuso.
Spazio scenografico: Un locale, una droghería, panetteria, bar tabacchi.
Personaggi:
Commesso
Cliente
Commesso: Buongiorno, come va oggi?
Cliente: Bene... ma sapesse non tanto, mi sento giu, oggi devo portare mia madre in ospedale, non ha niente di grave ma deve fare degli esami, lei se la prende alla leggera ma a me gli ospedali mi fan diventare triste, tutta quella puzza di alcool e medicine, e dopo ho da fare, al giorno d' oggi non si puo stare fermi un attimo, corri qua, corri la, roba da matti, pensi che l' altro giorno ho viaggiato almeno 10 volte in tram e il rumore nelle strade, il via vai, gli spintoni, per fortuna domani é domenica e sará una giornata piú tranquilla, per modo di dire sa? Anche la domenica si lavora, far pulizia profonda alla casa, andare a trovare i nonni, prepararsi per la settimana che inizia al giorno dopo. Che stanchezza... poi questo caldo che si annuncia per le prossime giornate, a me il caldo non piace tanto. Oddio! Neanche il freddo, ma pensi l' afa, la sete che secca la gola, il sudore, poi anche i cattivi odori da tenere a bada...quelli poi, sa che vergogna se dimentico di mettere il deodorante, a me piace il Rexona ma ogni tanto compro anche altre marche, cosí per provare nuovi prodotti, non é che io mi lasci trasportare dalla publicitá, eh? Anzi, la pubblicitá é talmente noiosa e invadente, é talmente stupida, per fortuna esiste il telecomando, basta muovere il dito e cambi canale...ha visto ieri il film con Mel Gibson, no eh ? Una bella storia, mi ha fatto ricordare certi momenti della mia vita, anche se la vita non é come un film, peró in certi casi ci somiglia...
Scena parallela
Spazio scenografico: Una locale, una droghería, panetteria, bar tabacchi.
Personaggi:
Commesso
Morelia
Commesso: Buongiorno, come va oggi?
Morelia: Bene grazie, mi vende una focaccia ?
Chiude il sipario
Il mio parere é che il cliente della prima scena possiede un un carattere che di gran lunga contribuisce di pìú allo sviluppo o creazione di una storia.