giovedì 22 marzo 2007

Si, ogni tanto ri esisto e vengo qua a spolverare le sedie come chi lascia una casa piena di ricordi sotto lenzuola bianche.

Una casa che non si vende ne affitta, che non si butta giu, a causa delle radici che negli anni sono andate nascendo, torno qua forse per lo stesso motivo per il quale ho creato questa casa e metaforicamente tendo ad accostare questa casa al fatto di averne creata un  altra che vado riempiendo con cose fino a un tempo estranee ai miei occhi, alle mie orecchie ma che ora apprezzo.

Ok, si torno e, col cuore un po' piú leggero anche se dubitativo (come sempre). Ogni tanto torno si.

E so che qui abitano persone che non so e non posso descrivere, forse fantasmi ecco, fantasmi ai quali ho aperto le finestre, fantasmi che non sempre vorrei mi stessero osservando, fantasmi che ho ospitato e poi rinnegato, fantasmi gente buona, fantasmi gente che si cerca, gente che dice ascoltiamoci che é l' unica cosa che ancora puo salvarci dalla disumanizzazione, fantasmi gente che hanno scoperto uno spiraglio piú  democratico nel muro, da dove poter passare, un tunnel da gestire a piacimento.

Torno sapendo che lui é stato con la luna, é l'unico che ha sentito le labbra bianche della luna posarsi sul suo petto, (non é l' unico) ma é l' unico nell suo unico universo. Scuro é l' universo e togliendoci le stelle diventa nero, cosicché solo viene illuminato dalla bianca sfera che si posa nel nulla, innanzi a noi, mostrandosi dolce e amorevole ma sfuggente, impossibile da poter toccare, dea alla quale in molti chiediamo ci avveri il desiderio d' aver accanto l' essere amato, dea alla quale spesso ho pregato di riportarmi una persona che rammentavo prima con allegria poi con dilaniante tristezza, dea che prende l' aspetto di chi si ama, persona che dopo esser stata amata si é trasformata in luna e ha preso dimora nell' impossibilitá della lontananza.

Ecco tutto.

Somiglianze mai e mai comparabili.

Comprensione della quale ci si puo pentire in futuro, sempre vi e qualcosa che ci delude ma si supera tutto ormai.

Potrei evidenziarti una dedica ma non scrivo a te, scrivo di quel che sento e in uno spazio ti sei adagiato o ti ho adagiato, sicuramente capiresti ma non sempre le esperienze servono a donarci la capacitá di riconoscere le cose o dove esse esistono, le ferite ci concentrano in punti esterni o interni e in non tutti i casi in entrambi universi, non sempre le esperienze ci donano saggezza che equivale alla mancanza di arroganza, parlo delle cose importanti, non di sciocchezze, non sempre e non obbligatoriamente, nessuno é obbligato a capire e sentire quel che gli altri vorrebbero, per questo non mi pare importante evidenziare un destino per queste parole, da sole prenderanno un sentiero qua, la, in me, in voi, in nessuno. Non voglio neanche rivolgermi a un "te".

E ora basta, é sufficiente.


Dolcezza é la parola.

Invadilo che oggi son buona.

Invadili, invadi questo mondo.

Dolcezza ti perseguito.


Ora cullami.
bubble2