domenica 9 aprile 2006

A chi tocca  il turno?
Ok

Oggi di Hiram Villagra.

Perché?

Perché lo penso, da che l' ho riincontrato giorni fa, ogni tanto; da qualche ora, piú intensamente.

Lo adoro, meglio detto lo idolatro.

Lo ammiro smisuratamente.

Lui, il suo nome, ricordarlo, parlarci, vederlo ovunque sia, tv, giornali o in persona mi fa luccicare gli occhi.

Mi fa ingrandire il cuore.

La sua dolcezza, la sua voce soave e il suo parlare gentile, il suo leggero esser goffo che mi ricorda Chaplin e, il suo notorio esser timido, il suo aspetto che mi ricorda una stampa della prima metá del XX secolo o persino fine secolo XIX, il suo, verso di me apprezzo, mi fan volergli bene.

La sua coerenza, il suo coraggio che agisce quasi nell'ombra, la sua dedicazione e impegno per anni nel rappresentare vittime di delitti di lesa umanitá, nel partecipare come accusa nei processi contro Pinochet, la sua vita stessa, tutto di lui gonfia il mio petto di stima infinita.

La fortuna di averlo conosciuto mi riempie di orgoglio.

Il prof di diritto politico all'
universitá, il mio dolce professore che giorni fa ho visto un po' sciupato e piú vecchio, anche se ancor nei '40 anni, credo.

Lo amo si, non nel senso comune, come potrebbe interpretarsi, lo amo in un modo che non so definire e che cerco di descrivermi, lo adoro e adoro che il suo nome, Hiram, la sua immagine e la voglia di vederlo invadano in modo piacevole, in questo momento, i miei pensieri.

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