martedì 25 ottobre 2005


Fu piú o meno cosí.


Nomi di fiori


"tu cosa scegli?"


"Nontiscordardime"


"Esiste?"


"Si"


"Va bene"


Pensai molto segretamente, 


temendo che il mio sguardo


denunciasse i pensieri.


"Certo che non ti scorderó mai"



Mai. Perché non ebbi il coraggio


di gridarlo fuori come dentro?



Nomi di fiori, fiore giallo,


pistillo giallo, petali bianchi,


bianche ciglia.



Con i miei dispetti


esprimevo la gioia


di correre tra i corridoi


che odoravano di etere,


di ridere a piú non posso


inseguendoci in quei giardini


di pulcre lenzuola


e mettallici giacigli.


Sporco bianco ti dicevo


mentre imitavo l' azione


di pulirmi le scarpe


sul tappeto invisibile


e io venivo dal por-cile


a leggere dalle tue labbra assenti,


il significato della parola bonario.



Intervalli ludici


in quelle bizzarre vacanze


abituali per noi,


sfortunate per gli altri.


Ero felice, eri felice


Racchiusi


in pesanti e bianche corazze


che ci dotavano di forza.


Fu un estate senza sole ne mare,


un estate in cui le nostre escursioni


avvenivano tra cuori e picche.


Pomeriggi nell' isola del silenzio


che solo i passi


di donne vestite di bianco


e le nostre spensierate,


sacrileghe risate


frantumavamo. 



Era un paese di tristezza


agli occhi di chi vantava


e percepiva in se la perfezione.


Conoscevamo di questo


ogni angolo scuro,


abitato da oggetti


che somigliavano


a strumenti di tortura


e dei quali solo noi


capivamo l' uso.


Scoprivamo e nascondevamo


tesori di carta,


arrivando ad essi,


dopo aver tracciato sentieri


seminati di messaggi in codice.



Era un paese di balocchi,


per noi che,


durante breve tempo,


c' incotravamo e accompagnavamo


nella normalitá di un anomalía.



Vi erano in quel regno


sacerdotesse profumate di maternitá,


regine e re che camminavano


eretti dalle loro corone


i cui diamanti,


trafiggevano le tempie.


Sentivamo li,


i suoni e le vibrazioni


che annunciavano la libertá del corpo


o l' inizio di una nuova prigionia.



Ma io ti contemplavo rapita,


io, coi miei capelli neri


tu, coi tuoi capelli di biada,


tanto diverso da me,


tanto diversa da te.



Ancor oggi,


mi affaccio alle finestre,


incoraggiata dall' alto


grido il tuo nome,


raggiante nello scoprire


il tuo sguardo stupefatto


e codardamente mi contengo


in un espansivo e fugace saluto.



Ti pensai, ti amai,



Come potevo e


come potei


intuire quel destino


insospettato?


Maledico l' acciaio,


il grigio dell' asfalto che ha rubato


il fucsia della tue veste,


le onde dorate dei tuoi capelli


che si riflettono nella sabbia


di un ritratto giunto a me,


Ripudio il grigio delle lamiere


che hanno distrutto le ocri


pareti dell antico palazzo


che ci ospitó.



Dove, la rassegnazione?


Se i ricordi


che mi portavano divertita


a ridere da sola,


come un matto rapito


nel suo mondo perduto,


ora innondano di rimpianto


e malinconia lo sguardo


che ti cerca fantaseando


con fantasmi, paradiso


e macchine del tempo?



 













Maledizone Guglielmo


Ti amo.




9 commenti:

  1. mi è piaciuto questo blog

    ciao Guglielmo
    (non quello che ami però :D)

    RispondiElimina
  2. :) .. sì. sul serio. ha ragione peperl.

    RispondiElimina
  3. semplicemente WAWOOOO!!! :)))

    Ciao dolce Moti, non ci sono stata. Come ti và??
    Spero tutto bene. Un baciotto al cucciolotto.

    Torno presto. Ti auguro una dolce giornata.

    AES :)

    RispondiElimina
  4. Domani devo partire ma porterò con me questa lirica..ha una fragranza genuina, sua! Ti si aggrappa all'anima.Come questo passsaggio :
    "Scoprivamo e nascondevamo

    tesori di carta,

    arrivando ad essi,

    dopo aver tracciato sentieri

    seminati di messaggi in codice."

    Un bacio :-)

    RispondiElimina
  5. Seven :-D anche a te.
    Altro Guglielmo, anche il tuo blog é bello e molto interessante.
    Babetta, Occhiusi un sorriso.
    Carla, ricambio col cuore i tuoi amichevoli saluti.
    Marzia, il tuo commento mi fa grande onore. grazie.

    RispondiElimina
  6. sono stata qui....meraviglioso modo di scrivere poeise.....è tua????.....
    si vede l'anima lasciata in agni parola.....
    Marcela.

    RispondiElimina
  7. Marcela :-) te escribí a tu blog. Bye

    RispondiElimina