domenica 15 gennaio 2006








Santiago 18:57.


Alle 7 del mattino si sono aperte le urna e verso le 16 sono iniziate le prime chiusure e conteggi in diversi luoghi di votazione nel paese.


La "segunda vuelta" come vien chiamata, dato che per legge se alla prima elezione nessuno dei candidati alla presidenza ottiens il 50% piú uno, vanno a secondo processo di votazione i due candidati che hanno ottenuto la piú alta votazione.


I candidati sono Michelle Bachelet, della coalizione della "Concertación", che attualmente é al governo e Sebastián Piñera della coalizione "Alianza por Chile" di destra e integrata da tutti coloro che hanno nauseantemente appoggiato la dittatura di Pinochet.


Differenze sostanziali nel progetto paese dei due candidati son quasi inesitenti, tant' é che ció che propone Piñera si differenzia solo perché promette duplicare in numero certe politiche sociali ed economiche che propone Bachelet.


Se Bachelet dice che aumenterá in un 30% il finanziamiento statale all' istruzione, Piñera dice che in un 60% e cosí via.


La Concertación che fu un settore protagonista del movimento anti pinochetista ai tempi del plebiscito dell '85, in questi 16 anni é andata allontanandosi dagli obbiettivi che ci si poneva come democrazia, smovilizzando la partecipazione politica del popolo e abbracciando gli interessi neoliberisti, degli impresari cileni e gli interessi statunitensi nel cono sud dell' America latina.


La destra cilena con Piñera, rappresenta lo stesso settore brutale, infame, fascista e ignorante che invocó e si fece complice del colpo di stato e del regime dittatoriale, si oppone sfacciata e costantemente a qualsiasi progetto legge che abbia a che fare con l' equitá sociale del paese, possiede una presenza non minore nello scenario politico-economico cileno.


Per i grandi impresari cileni, anch' essi, storicamente di destra, chi sia il vincitore non implica molta differenza, dato che nell' ultimo governo concertazionista, liderato dall' attuale Presidente Ricardo Lagos ha goduto di ampli privilegi in sfavore dei lavoratori e del popolo. Si dice che Lagos ha governato per gli impresari ed é proprio la gente di Lagos che muove i fili dei movimenti e blinda la figura, i discorsi e le decisioni della candidata, che fino ad ora altro non mi sembra che un burattino che diligentemente impara le lezioni a memoria, nonstante ció, spero di tutto cuore che lei riesca ad acquisire un autonomía e che rafforzi nelle sue scelte le idee politiche storiche e sociali del suo partito, il partito socialista cileno. Forse una speranza vana


Infatti Bachelet é una figura innalzata quasi totalmente dall' apparato di marketing e mass media gestiti a livello delle elite politiche e governamentali di due partiti che integrano la Concertación, (Partito Socialista e p.p.d Partido Por la Democracia), la D.C. a suo tempo, presentó la sua candidata alla presidenza Soledad Alvear, una donna che possedeva piú esperienza e lideraggio all' interno del proprio partito, ma questa declinó lasciando cosi Bachelet come unica candidata della Concertación.


A parte queste due coalizioni, Concertación e la destra, c' é un terzo settore, il patto Junto Podemos, integrato dal Partico Comunista e dal PArtito Umanista, che aveva presentato come candidato a Tomás Hirsh, il quale nella prima elezione, un mese fa ha ottenuto l' 8% delle votazioni. Quest' ultima coalizione di sinistra é la reale proposta alternativa all' attuale sistema politico e sociale del Cile, sono coloro che rivendicano la necessitá di far giustizia e non lasciare nell' impunitá i fatti e orrori perpetrati dalla dittatura a scapito dei diritti umani, son coloro che alzano la voce davanti alla mancanza di diritti ed equitá sociale attuale, manifestano contro la depredazione delle trasnazionali sulle ricchezze naturali cilene, rispettano e comprendono piú di tutti le legittime richieste dei popoli originari riguardo il diritto di autonomía politica. Ragioni, tutte queste che personalmente nella prima elezione l' 11 dicembre 2005, mi hanno portata a votare per Hirsh e oggi 15 gennaio 2006, per prima volta e spero per ultima, ad annullare il voto.


Putroppo peró, il Juntos Podemos, non possiede il potere delle altre due Coalizioni che monopolizzano in un modo quasi orwelliano i mass media cileni.


In questi minuti, sono stati letti dal governo i primi risultati, Bachelet 53%, Piñera 46%, fino a poco fa, nei conteggi, la differenza era stretta, se avesse vinto la destra ció che mi pareva piú preoccupante é il pericolo che correvamo di veder seppellito per sempre il tema dei Diritti Umani, sotto un enorme e mostruoso masso d' impunitá.


Come dicono in molti, ha vinto il meno peggio.


Triste realtá politica, ma alla fine, é la volontá di popolo e di un paese che nonostante il fascismo cronico della sua societá si rifiuta di votare per la destra, almeno nella percentuale sufficiente che ci evita il suo ritorno al governo, ma che é sempre e comunque un paese governato solo dalle oligarchie.



 


6 commenti:

  1. Comunque sia, sono abbastanza soddisfatto che la Bachelet abbia prevalso

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  2. giusto stasera guardavo un servizio su la7... io mi auguro che la nuova presidenta possa restitutire , prima di ogni altra cosa, un po' di speranza e serenità al vostro paese.

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  3. Su La7 fanno servizi e markette.
    Si è capita la gag?
    Sò troppo forte.

    /fotiboss

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  4. Su La7 fanno servizi e markette.
    Si è capita la gag?
    Sò troppo forte.

    /fotiboss

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  5. Certo, dalla tua analisi le cose non sembrano così semplici e facili per un popolo di sinistra, ma si deve tener conto di due fattori.
    1) il programma, pur non essendo di sinistra ma liberista è comunque gestito da un governo che qualcosa di sinistra ha. Non parliamo di ideali ma politicamente è più facile che le leggi varate siano sottoposte ad un controllo più ideologicamente spostato a sinistra che non in un governo dichiaratamente fascista.
    2) Vogliamo evidenziare il fatto che il popolo cileno può avere il timore che un governo troppo dichiaratamente di sinistra, anche solo per la sua presenza, porti a situazioni difficili nel rapporto con gli altri paesi. E le recenti vittorie della sinistra in Venezuela e in Bolivia non sono ancora così stabilizzate da garantire i timorosi.
    Il Cile ha patito in prima persona un rovesciamento con la forza di un governo di sinistra democraticamente eletto, e la successiva reazione, non dimentichiamolo. Auguri, comunque, almeno la vostra campagna elettorale è stata meno indecente di quella che stiamo vivendo qui in Italia.

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  6. Certo, dalla tua analisi le cose non sembrano così semplici e facili per un popolo di sinistra, ma si deve tener conto di due fattori.
    1) il programma, pur non essendo di sinistra ma liberista è comunque gestito da un governo che qualcosa di sinistra ha. Non parliamo di ideali ma politicamente è più facile che le leggi varate siano sottoposte ad un controllo più ideologicamente spostato a sinistra che non in un governo dichiaratamente fascista.
    2) Vogliamo evidenziare il fatto che il popolo cileno può avere il timore che un governo troppo dichiaratamente di sinistra, anche solo per la sua presenza, porti a situazioni difficili nel rapporto con gli altri paesi. E le recenti vittorie della sinistra in Venezuela e in Bolivia non sono ancora così stabilizzate da garantire i timorosi.
    Il Cile ha patito in prima persona un rovesciamento con la forza di un governo di sinistra democraticamente eletto, e la successiva reazione, non dimentichiamolo. Auguri, comunque, almeno la vostra campagna elettorale è stata meno indecente di quella che stiamo vivendo qui in Italia.

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